Pensieri e parole del Jack

From Andora to Montmeló

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Prima di arrivare alle prove della Formula 1 di questa settimana, ricordiamo per un momento l’anno 2011: Stage 1 del Rally di Andora.

Un gravissimo incidente lascia al povero Robert Kubica multiple  fratture al braccio e alla gamba destra, un inaspettato stop nella sua carriera che non gli tolse la soddisfazione di farsi con il Campionato Mondiale del WRC 2 dell’anno 2013.

Robert Kubica

Un inciso: prima, il 10 Giugno del 2007, durante il giro 27 del gran premio di Canadá F1, un piccolo tocco con il Toyota di Jarno Trulli, lanciava il suo BMW Sauber 07 V8 contro il muro di cemento e miracolosamente ne usciva quasi indemne.

“È stato Juan Pablo, lui mi ha salvato la vita”, commentava Robert: aveva sempre una foto del Pontefice dentro la tuta, e serigrafato il suo nome sul casco: un anno dopo vinceva sulla stessa pista di Montreal il GP di Canadà!

Dopo il citato doloroso incidente nel Rally di Andora e una larga e dolorosa recuperazione, nel suo tentativo di ritornare alla Formula 1, aveva l’occasione di provare un monoposto della GP3 in un test privato, un Formula E e varie macchine del Campionato di Resistenza.

Renault, nel 2017, gli dava la opportunità di pilotare un Lotus E20 sul Circuito di Cheste, e i risultati erano stati positivi, cosa che non poteva ripetere  nel test effettuato in Hungarorig dopo il GP di Ungheria.

Sul tracciato di Valencia, Alan Permane risaltava che: «È fatto per essere un grande. Solo lui conosce le sue limitazioni; nel 2010 guidava una macchina con una sola mano, perchè l’altra la doveva usare per tappare il buco del S-Duct”.

Durante le prove di questa settimana in Barcelona, mercoledí mattina, con la presenza della neve sul Circuit, diceva: “Rieccomi come terzo pilota; la mia età è diversa, l’esperienza è diversa, ed in questo caso è un vantaggio. Grazie alla mia esperienza sono più convolto dal punto di vista tecnico ed ingegnieristico; posso mettere sul tavolo un suggerimento, e cose del genere: ieri ho lasciato la pista a mezzanotte!”

Mi sto divertendo, e questo mi ha sorpresa un po’, ma è stata una sorpresa psitiva”. (E piú che positiva, mettendo 3 decimi a Sergey Sirotkin).

Robert Kubica

“Non scendo in pista per spingere fino al limite, che inevitabilmente aumenta i rischi…serve un compromesso, ed è quello che sto provando a fare: devo garantire dei feedback, non dei tempi”. Rispetto a sette anni fa le macchine sono diverse, le gomme sono diverse e le power unit sono molto diverse. Tutto ha un impatto sul modo in cui si guida, perchè cambiano le reazioni della monoposto”.

Parole di una persona molto equilibrata, consapevole che le favole non sempre hanno un finale felice: per me un esempio, un grande campione che Stefano Domenicali  stava aspettando in Ferrari…

Forse è la più bella novità di questa settimana di prove si chiama Robert Kubica, perlomeno per me lo è… ed è una certeza!

Ci sentiamo,

Bruno.

 

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