La GPDA e Fernando Alonso

In questa settimana si è commentato il possibile abbandono della F1 di Fernando Alonso a fine stagione, cosa della quale dubito, sia per i risultati di questo inizio di stagione, sia per le notizie che attualmente provengono da Woking.

La GPDA (Associazione dei piloti di Gran Premio) nacque nel 1961 con Stirling Moss come primo presidente. Una serie di nomi illustri della disciplina motoristica ha raccolto durante gli anni seguenti la presidenza dell’ associazione ( tranne nel periodo 1982/1994 durante il quale si era dissolta), che attalmente ricopre, dalla stagione 2014, l’ex pilota Alexander Wurz.

McLaren

Il tema della sicurezza dei piloti è uno dei punti fondamentali nella crescita e sviluppo della Formula 1: quest’anno, con la introduzione del Halo, si è discusso molto nel paddock e fuori su questo aspetto, e per fortuna non c’è stato fino al momento nessun episodio dove l’aggegio in questione sia stato messo sotto esame.

¿Perchè relaziono tutto questo con Fernando Alonso? Per il semplice motivo che per esperienza e per vivere in prima persona l’importanza del tema, è secondo la mia umile opinione il rappresentante idoneo per poter assumere la responsabilità del ruolo di Presidente dell’associazione dei piloti.

Non mi fraintendete, non voglio mandare in pensione il pilota Asturiano, físicamente si incontra chissà in uno dei suoi migliori momenti, al volante sembra abbia ritrovato l’appetito per conquistare i “piatti forti” dei weekend di competizione.

Alex Wurz, nel Marzo del 2014, diceva: “Sono molto orgoglioso di assumere questa responsabilità… Sappiamo che la nostra storia è stata creata da eroi come Moss, Lauda, Stewart e Schumacher, piloti che hanno contribuito per il bene del nostro sport”.

Condivido queste parole e vorrei solo aggiungere que Fernando Alonso sarebbe, per me, il giusto successore in questo carico. Non conozco se ci saranno elezioni o come si produrrà il rilevo di Wurz, però suppongo che a medio termine si parlerà del tema: da quì lancio un #fernandoforpresident.

Ciao,

Bruno